Sto evaporando.
In tenda fa un caldo fetente e all’aperto si rischia l’insolazione.
Finalmente è arrivata la bella stagione. Io non me ne lamento, ma qui ci sono gli anziani che boccheggiano come pesci sulla spiaggia. Si ancorano agli uomini della protezione civile e pascolano per le vie, tra le tende. Dove i tetti fanno ombra.
Il pomeriggio, nelle ore più soffocanti, le tende vengono anche innaffiate.
I protettori passano, pompe alla mano, a spruzzare acqua sul brecciolino e sui teloni superiori. Per evitare che la situazione degeneri.
Ma noi aquilani lo sappiamo. L’Aquila è crollata ma il clima è sempre lo stesso. A Giugno tornerà il freddo polare.
Oggi c’è la gita a Roma.
L’appuntamento è stato alle ore dieci davanti alla tenda segreteria. Dove un pullman è arrivato a prelevare uno stuolo di trenta persone. Erano tutti entusiasti e sorridenti, con in mano una busta di panini e lo zaino sulle spalle.
Tutti muniti di cappellini e t-shirt bianche.
Erano pressoché uomini e donne sulla mezza età. Anche i miei coinquilini sono partiti, e non si reggevano dall’euforia.
Il virus intestinale, nel frattempo, dilaga.
Tanto che è salito di livello ed ora si chiama “epidemia”.
Sono due notti che metà della popolazione del campo si dà appuntamento ai bagni chimici.
Nella mia tenda siamo stati male tutti tranne una persona. E sono due giorni che a pranzo e cena di mangia in bianco. Minestrina, pollo lesso, patate bollite.
Io ho ancora un po’ di crampi, ma per fortuna il vomito è passato.
Sul brecciolino, invece, proprio fuori l’uscio delle tende, si possono trovare numerose chiazze scure. Dove, le persone che non hanno fatto a tempo a scappare al bagno, hanno liberato lo stomaco.
E, da qualche giorno, anche il personale medico è stato decimato.
-Girano i pidocchi-
Questo ha annunciato, ieri pomeriggio, una donna vicina di tenda. Mentre io e Domenico parlavamo dell’università.
Lei si grattava la testa, spero suggestionata.
Ed anche noi abbiamo iniziato a grattarci, ma non appena abbiamo cambiato discorso il prurito è sparito.
I capelli di molti bambini e bambine sono stati tagliati. E girano per il campo dei caschetti niente male.
Quasi quasi ci faccio un pensierino anch’io.
mercoledì 13 maggio 2009
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1 commento:
Se ti fai il caschetto ti disconosco :)
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