martedì 26 maggio 2009

A L'Aquila hanno riaperto numerose attività commerciali.
Ristoranti, negozi di cianfrusaglie, di abbigliamento, per il fai da te.
Anche Cepu ha riaperto, invece che al centro si è trasferito in periferia.
Il primo nucleo commerciale che ha riaperto è stato il centro commerciale l'aquilone.
Il giorno dell'apertura è stata festa grande. Una sorta di pellegrinaggio verso la terra del consumismo.
Anche io ero tra quelle persone, il grigio della polvere stava iniziando a diventare noioso. Avevo bisogno di un po' di colore.
E le persone si accalcavano al bar, facendo file interminabili per un bicchiere d'acqua o per un caffè. E tutte con il sorriso sulle labbra.
Con buste e bustine strette nelle mani neanche fossero dei figli.

Giorno dopo giorno sono riaperti altri negozi.
Soprattutto quelli siti nei prefabbricati. Lontani dalla zona rossa.
E piano piano è scemata la calca dall'aquilone, e tutti hanno approfittato della scelta.
C'erano sconti dal 30 al 50%, e nessuno s'è fatto scappare la ghiotta opportunità.
C'era chi doveva rifarsi il guardaroba intero, che l'aveva perso. E che vestiva solo made in Caritas. Chi invece aveva bisogno di ricostruirsi piano piano l'umore. E per le donne, lo shopping è la cura migliore.
Io sono stata una di queste.
E la cosa che più m'ha stupito è stata la mia tendenza a comprare t-shirt sportive e pantaloncini corti.
E con le gonne in mano mi ritrovavo a pensare: -Ma con questa che ci devo fare?-
Era, ed è tuttora, rigorosamente volto ad una fresca sopravvivenza in tendopoli.
E come me, la pensano molte altre persone.

Insieme ai negozi ha riaperto anche qualche ristorante (ne ho contati tre), due tavole calde e molti bar.
Questi ultimi si sono stabiliti principalmente nelle casette di legno, sui giardinetti o sugli spiazzi dei parcheggi. E proliferano, con i clienti occasionali divenuti abituè.
Alcuni addirittura hanno messo i gazebo con le panche, i biliardini ed i bagni chimici.

E piano piano le persone stanno iniziando a cacciare il naso dalle tende. Fanno dei passetti sempre più lontani, esplorando la nuova città.
E tutti, chi più velocemente, chi meno, stanno trovando una propria, nuova, quotidianità.

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