Non smette di piovere.
Da stanotte il cielo sta infierendo contro le tende neanche fosse un giornalista d’assalto.
Ieri è stata una giornata un po’ malinconica, un freddo fetente ed un’umidità che bucava le ossa.
Ed oggi non si prospetta niente di meglio, anzi.
Sono ancora nella tenda, al buio. Qui stanno ancora dormendo.
Fuori si sentono le ruspe che fanno avanti ed indietro tra i cumuli di brecciolino ed i nuovi container doccia. Li stanno montando da quattro giorni ma ancora non funzionano.
Dicono ci siano dei problemi con l’acqua calda, fatto sta che niente docce già da un po’.
Il realtà ci sarebbero quelle in magazzino, ma io non oso.
L’acqua è fredda e non posso rischiare una congestione.
Stamattina a colazione regnava il silenzio.
Si sentivano solo le parole di una donna. Io in questa palude non ci rimango, diceva. Se tu vuoi rimanere, statti. Io me ne vado.
Era arrabbiata e stanca. Davanti a lei un uomo sulla cinquantina, che non rispondeva niente. La guardava.
La gente inizia a cedere. Fino a quando fa caldo e c’è il sole, il buonumore permane. Ma non appena il tempo peggiora anche gli animi non reggono.
Un coinquilino ieri mi ha anche detto che da oggi dovrebbe partire il giornalino del campo. Spero sia una cosa organizzata bene. Dopo mi affaccio alla tenda ricreativa e domando.
martedì 21 aprile 2009
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