giovedì 10 settembre 2009

Fino a Martedì ho avuto il pass, potevo entrare e uscire dalla tendopoli come volevo, ero ancora autorizzata a stare. Lunedì sera ho deciso di rimanere a cena l'ultima volta con i miei amici.
Non l'avessi mai fatto, mi sono sentita una ladra. Una persona che sfrutta un servizio offerto a chi ne ha veramente bisogno. C'era confusione, gli animi erano davvero in subbuglio a causa delle ultime direttive. Stanno chiudendo le tendopoli e nessuno può più entrare a viverci. Chi viene mandato via, è spedito ad Avezzano, a Luco de Marsi, città lontane anche 70 km, che i cari non possono raggiungere tutti i giorni. Di questo stavano parlando un uomo con casa inagibile e un uomo della protezione civile. Di come sia assurdo spedire uomini di ottanta e novanta anni lontano dai figli, soli, senza la benchè minima speranza di rivedere la propria città, quella in cui hanno vissuto per tutta una vita.
Faceva freddo Martedì, e io mi sentivo una ladra, perchè altri persone, in un angolo della mensa, si lamentavano delle persone che, nonostante stessero nelle proprie case, continuavano ad andare a mangiare in mensa. E non è giusto, è vero, ma io volevo stare con i miei amici, almeno un'ultima sera lì. Quando ho lasciato il pass mi hanno detto che in tendopoli non potrò più entrare sola, dovrà venire a prendermi al cancello la persona che vado a trovare, e non potrò stare lì per più di dieci minuti. E' giusto, sacrosanto perchè altrimenti i campi non li smantelleranno mai, ma il mio cuore piange. Non ci stanno cazzi.

1 commento:

Mammamsterdam ha detto...

E hai perfettamente ragione a sentirti così, checcavolo, ci hai vissuto questi mesi, ci lasci gli amici.

Inutile scatenare le guerre tra poveri tra chi ce l'ha a casa e chi non ce l'ha, anche se capisco da me che fa differenza. Vi hanno sballottati tutti questi mesi, sparsi ai quattro venti, ma qualcuno ci pensa che stiamo parlando di persone e non di unità da spostare sulla carta, manco fosse Monopoly?

Coraggio Saretta, è un inizio anche questo.