sabato 26 settembre 2009

Finito. La tendopoli sta per essere smantellata e la gente spedita negli alberghi intorno alla città. La distanza, purtroppo, sarà anche di 50 km, da fare ogni giorno, andata e ritorno, per recarsi al lavoro, o a scuola, o all'università. Già adesso c'è un traffico che intimorisce, non oso immaginare l'inferno della prossima settimana. Ovindoli, Sulmona, Luco de Marsi. Ma perchè? Mi dispiace, ho l'amaro. Michele ha buttato tutta la sua roba nelle buste, anche Domenico, anche i miei vecchi coinquilini. L'hanno portata nelle macchine e via, verso le nuove destinazioni. Qualcuno farà tappa per qualche notte nella casa rotta, ma non si può stare, quindi si cambia di nuovo dimora, chissà per quanto, chissà quale sarà la prossima. La tendopoli è finita, e credo che anche questo blog.
Sono molto triste.

giovedì 10 settembre 2009

Fino a Martedì ho avuto il pass, potevo entrare e uscire dalla tendopoli come volevo, ero ancora autorizzata a stare. Lunedì sera ho deciso di rimanere a cena l'ultima volta con i miei amici.
Non l'avessi mai fatto, mi sono sentita una ladra. Una persona che sfrutta un servizio offerto a chi ne ha veramente bisogno. C'era confusione, gli animi erano davvero in subbuglio a causa delle ultime direttive. Stanno chiudendo le tendopoli e nessuno può più entrare a viverci. Chi viene mandato via, è spedito ad Avezzano, a Luco de Marsi, città lontane anche 70 km, che i cari non possono raggiungere tutti i giorni. Di questo stavano parlando un uomo con casa inagibile e un uomo della protezione civile. Di come sia assurdo spedire uomini di ottanta e novanta anni lontano dai figli, soli, senza la benchè minima speranza di rivedere la propria città, quella in cui hanno vissuto per tutta una vita.
Faceva freddo Martedì, e io mi sentivo una ladra, perchè altri persone, in un angolo della mensa, si lamentavano delle persone che, nonostante stessero nelle proprie case, continuavano ad andare a mangiare in mensa. E non è giusto, è vero, ma io volevo stare con i miei amici, almeno un'ultima sera lì. Quando ho lasciato il pass mi hanno detto che in tendopoli non potrò più entrare sola, dovrà venire a prendermi al cancello la persona che vado a trovare, e non potrò stare lì per più di dieci minuti. E' giusto, sacrosanto perchè altrimenti i campi non li smantelleranno mai, ma il mio cuore piange. Non ci stanno cazzi.

lunedì 7 settembre 2009

Questo fine settimana sono stata fuori. Sono tornata ieri sera, intorno alle 21. Incontro gli amici fuori dalla tendopoli, ci salutiamo, due chiacchiere, Michele entra a prendere la felpa in tenda e io l'aspetto fuori con gli altri. Torna da noi, con il muso lungo. Mi guarda, mi passa un braccio intorno alla vita e mi dice: -Devo dirti una cosa brutta-.
-Dimmi-
-Ci sta l'obbligo per chi risiede in case A di lasciare la tendopoli entro il 6 Settembre-
Il 6 Settembre era ieri, stamattina ho lasciato la tendopoli.
Durante la notte ho dormito poco, fissavo la luce blu di emergenza, che sta accesa giorno e notte ininterrottamente, e mi chiedevo come sarà dormire al buio. Al buio nero, non al buio blu. Dormire sola, che non ci dormo da 5 mesi.
Oggi il cielo era terso ma tirava un vento freddo, autunnale. Che pizzica sulle mani e sul viso e sembra porti sempre il profumo di castagne. Quello di stamane, però, mi faceva piangere, e col magone mi sono svegliata alle 7 pensando: di già?
Mentre infilavo i miei vestiti nei bustoni la coinquilina si è girata verso di me, ha scostato il lembo della coperta dal viso e mi ha osservato. Non si è staccata un istante dal mio corpo, osservava lentamente il volto, le mani, ogni gesto. Per goderselo pienamente. E solo dopo che mi sono girata e sono uscita ha sentito che si rigirava dall'altro lato.
Io non mi sono voltata indietro e non l'ho salutata.

Ho molti amici in tendopoli e ci tornerò ogni giorno almeno a prendere un caffè. Ma da oggi non ci vivo più. Mi ripeto che prima o poi doveva finire, e tutti si chiederanno di che mi lamento, visto che io una casa ancora ce l'ho. Ed è vero, ma ciò non toglie che mi dispiaccia davvero tanto. Questo è il primo passo per tornare alla normalità, almeno a quella mia. Ho lasciato persone che non sanno dove saranno tra due settimane, che il nostro campo sarà l'ultimo a essere smantellato, ma il tempo passa in fretta e quando si vive alla giornata ancora di più.
Chi vivrà, vedrà.
Anche se i post sono già sporadici, non chiuderò il blog. Aspetterò la chiusura della tendopoli.